martedì 20 novembre 2012

Riti di amore e matematica? Mah!


Cioè: c’è un matematico americano che si innamora di un cortometraggio di Yukio Mishima, se ne innamora e decide di ispirarsi per parlare di matematica.

 

A Parigi trova anche dei complici cinematografari. La bellissima storia di un samurai costretto dall'imperatore a uccidere i suoi amici, che decide di suicidarsi per non farlo, e la sua amata che decide per amore di seguirlo nella morte, diventa così la storia di uno che ha trovato la formula matematica dell’amore e per non farla cadere in cattive mani, decide di tatuarla sul corpo dell’amata, che è anche una bella figa.

Poi scrive un articolo su ArXiv per dire che l’ha fatto per amore della matematica e che lui vuole divulgarla, la matematica, uno spot e nessuna ricerca nuova: solo una sua formula del 2006 sugli "istantoni",  speciali soluzioni della teoria del campo quantistico nelle quali si minimizza l'"azione". La formula è abbastanza complicata da poter essere utilizzata nella lunga e cruciale scena del tatuaggio. Allora non si capisce che cacchio c’entrano gli "istantoni" con la formula dell’amore, che mi sembra una storia di quello di Ifix Tchen Tchen. Poi trova anche la maniera di fare proiettare il film al simposio annuale Matematica e Cultura del 2012 a Venezia, dove coinvolge persino Michele Emmer. Vuoi vedere il film? Devi pagare cinque euri per scaricarlo o ti compi il DVD e poi lui pubblicherà l’articolo completo in un libro per Springer Verlag. Io i cinque euri non li spendo e vi faccio vedere solo il trailer. Ma che c’entra la matematica?


Edward Frenkel (2012). Mathematics, Love, and Tattoos To be published by Springer Verlag arXiv: 1211.3704v1


Il mio primo articolo RIFIUTATO da Research Blogging!

4 commenti:

  1. La matematica c'entra sempre. Solo che i matematici non lo sanno :)

    Saluti,

    Mauro.

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  2. la mat nulla, ma 5 euri potevi spenderli per l'ingroppata

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  3. Un po' come per "La solitudine dei numeri primi". Prima dell'uscita del film molte recensioni parlavano dei numeri primi gemelli e di come nel film ce ne fosse ampia argomentazione o comunque collegamenti matematici. In quel caso la fregatura l'ho presa: 7 euro buttati per un film pessimo che di Matematica non aveva nulla se non un parallelo tra le vicissitudini dei due protagonisti che, come i numeri primi gemelli, erano sempre vicini ma non riuscivano mai ad avere un vero "contatto".
    Ma la Matematica non era un "cattivo sponsor"? Non è quella disciplina che fa scappare tutti (quasi)? Si, ok, in questo caso la "formula dell'amore" tira. Ma esiste ancora qualcuno che creda che esista davvero?
    Ti copio: mah!
    Un saluto
    Marco

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  4. Nooo, Gabriel Pontello me l'ero dimenticatooo! :D
    ciao
    yop

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